Giovanni Drogo
2020-09-27 11:35:33 UTC
Credo che il termine "serendipita'" (con l'accento sulla a) sia ormai
comune anche in italiano per rendere l'inglese "serendipity" indicando
delle scoperte fatte per caso o per fortuna.
Ma qual'e' l'aggettivo relativo ?
Nel mio giro il termine e' gergale dai tempi (1978) del satellite HEAO-2
(aka Einstein Observatory), quando come primo strumento astronomico che
faceva imaging in raggi X, oltre alla sorgente puntata (gergalmente
"targhetta" da "target") si vedevano anche altre sorgenti "di campo".
Per queste l'inglese usa "serendipitous" e il gergo italiano usa invece
l'aggettivo sostantivato "le serendìpite" (accento sulla prima i)
Mi meraviglio quindi di leggere sul Corriere Innovazione di venerdi'
scorso, in un articolo di Telmo Pievani (quindi non un giornalista ma un
autorevole filosofo della scienza) la forma "serendipiche".
comune anche in italiano per rendere l'inglese "serendipity" indicando
delle scoperte fatte per caso o per fortuna.
Ma qual'e' l'aggettivo relativo ?
Nel mio giro il termine e' gergale dai tempi (1978) del satellite HEAO-2
(aka Einstein Observatory), quando come primo strumento astronomico che
faceva imaging in raggi X, oltre alla sorgente puntata (gergalmente
"targhetta" da "target") si vedevano anche altre sorgenti "di campo".
Per queste l'inglese usa "serendipitous" e il gergo italiano usa invece
l'aggettivo sostantivato "le serendìpite" (accento sulla prima i)
Mi meraviglio quindi di leggere sul Corriere Innovazione di venerdi'
scorso, in un articolo di Telmo Pievani (quindi non un giornalista ma un
autorevole filosofo della scienza) la forma "serendipiche".