Michelex
2021-01-06 11:08:50 UTC
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PermalinkL'antropologia culturale è per definizione una disciplina di supercazzole,
lo ammettono direttamente gli antropologi di non sapere bene cosa stanno
indagando, tant'è che il Nostro si è preso la briga di scrivere un libello
intitolato "Cultura" solo nel 2013.
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Il periodo fra i due segni rossi è abbastanza fumoso, sia dal punto di
vista della punteggiatura che da quello logico. Intravedo da lontano un
significato metaforico, una similitudine con l'immagine della mappa di cui
si parla nelle prime righe. Non capisco poi il motivo del corsivo a
"quel". Quel poiché introduce una causale che sembra non avere nulla a che
fare con la sua reggente (cioè, non è chiaro il legame di causa-effetto).
La virgola prima di 'quel' è un typo o comunque un errore di punteggiatura
(lo voglio sperare).
A esistere non è la cultura. (principale)
ma individui che producono cultura. (coordinata alla principale +
oggettiva)
(pensiero trito e ritrito che si adatta ad ogni concetto astratto, e fin
qui ci siamo. Mettiamoci un punto perché quella virgola prima del "ma" non
si può vedere).
Ecco che la cultura è (avrei scritto "diventa", che ha un significato che
si adatta meglio ad una similitudine) quel discorso quando si parla di
società umane.
(principale + temporale).
Nella causale che precede mi ha spiegato "quel discorso", credo sia questo
il motivo per cui è indicato in corsivo il termine "quel".
"Poiché non c'è un mondo esterno che esiste in modo indipendente dai
discorsi che lo rappresentano".
Ma cos'è? la supercazzola dell'albero che cade nella foresta? ma davvero
per spiegare un concetto astratto come la cultura sta facendo un
riferimento così "alto", che richiama concetti di filosofia, fisica,
percezione?
Davvero, se qualcuno vuole aiutarmi a chiarire questo passaggio gliene
sarei grato. Purtroppo Aime scrive così, soprattutto quando cerca di
parafrasare i concetti di altri studiosi.