naturalmente non era mia intenzione inserire un OT politico...
Il mio post era da intendersi alla lettera: la smentita di previsioni
largamente condivise, sia le previsioni "a fiuto", sia quelle fondate su
una metodologia con pretese di scientificità.
E direi che questo, se propriamente non c'entra con la lingua italiana,
è sicuramente un tema di interessanti riflessioni sul tema del
linguaggio (purtroppo non esiste un gruppo dedicato ai temi della
comunicazione in generale).
Tutti, dal più esperto sondaggista, all'ultimo commentatore da bar,
hanno visto nel recente esito elettorale qualcosa di veramente
sorprendente.
È proibito per legge diffondere sondaggi nelle ultime settimane di
campagna elettorale, ma i professionisti, sia nel campo dei media, che
in quello della politica, naturalmente avevano le loro informazioni, e
questo trapelava abbastanza chiaramente dai commenti e dagli
atteggiamenti.
Un noto commentatore (e uno di quelli che simulano imparzialità) si era
sbilanciato parecchio prospettando come esito più probabile nuove
elezioni in autunno.
Questi sondaggi sono emersi alle ore 23 dei domenica 25, quando nella
diretta televisiva è stato comunicato il risultato non degli exit poll
(che questa volta sembra che non si siano fatti), ma dei sondaggi
effettuati nei giorni dal 23 al 25 maggio: e queste prime indiucazioni
sono state clamorosamente smentite fin dall'apertura delle urne.
Era abbastanza evidente che quasi tutti si aspettavano un lieve
progresso di quel partito che poi è risultato vincitore; e che "il
principale concorrente", come si dice nella pubblicità dei detersivi, lo
incalzava da presso.
Alcuni si erano sbilanciati a sostenere un sorpasso.
La cosa era evidente negli ultimi giorni di campagna elettorale, con "la
lepre" chiaramente in affanno, e parecchio "sopra le righe", e "il cane"
che mostra con tranquilla arroganza la sicurezza di avere ormai la
vittoria in tasca.
È vero che il secondo è un attore professionista, ma "questo non è un
film", come dice la battuta di un noto film: certe cose non si possono
simulare.
Ora, il commentatore da bar ha esperienza del proprio bar.
Ma il sondaggista dovrebbe essere assai più smaliziato.
I politici si sbagliano spesso, ma in questo caso l'errore è stato
commesso proprio da quei politici che vantano un contatto diretto con la
"gente", anche attraverso modalità non tradizionali di comunicazione.
Ma per fortuna (e questo era il motivo della mia soddisfazione) non
tutto è scritto nelle stelle; né nei sondaggi.
La vita continua a riservarci delle sorprese.
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Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
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