Post by Giovanni DrogoPost by Mad ProfPost by abcregistra nel suo vocabolario "antidiluviano", rimandandolo alla voce
"antedeluviano" e aggiungendo: "Sarebbe da scrivere Antediluviano,
Però diciamo antimeridiano, mica antemeridiano.
Mi sembra che "anti" prevalga nell'uso, sia per l'opposizione che per la
precedenza temporale. Dove c'e' "ante" non viene percepito (chi
interpreta "antenati" come "ante-nati" ?) ... forse come precedenza
spaziale (antefissa, anteposto)
... fanno eccezione anteguerra e antemarcia
https://www.parolecon.it/search.php?i=ante
https://www.parolecon.it/search.php?i=anti
Un paio di riferimenti:
<https://www.treccani.it/enciclopedia/anti_%28La-grammatica-italiana%29/>
"Esistono in italiano due prefissi anti-.
1. Il primo – dal latino ante ‘davanti, prima’ – indica anteriorità,
precedenza nel tempo o nello spazio e si trova all’inizio di parole
derivate dal latino
anticipare (dal latino ante ‘prima’ e càpere ‘prendere’)
antimeridiano (dal latino antemeridianum, da ante meridiem ‘prima di
mezzogiorno’)
o di parole formate modernamente
antibraccio, anticamera, antidiluviano"
<https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/il-prefisso-o-i-prefissi-anti/285>
"Sui derivati con il prefisso latino ante- è opportuna una breve
riflessione in merito alla forma: ante- si è mantenuto inalterato in parole
dotte come antefatto, anteporre, antesignano, antelucano o come le più
moderne antemarcia e anteguerra; lo stesso prefisso ha subìto il passaggio
della e in i, e ha quindi assunto la forma anti-, in pochi derivati, tra i
quali antipasto, in cui ha valore temporale, e il gruppo anticamera,
antibagno, anticucina, antiporta (che però ha un sinonimo in controporta!),
in cui ha valore spaziale. Per spiegare questi casi si può invocare il
fatto che la variante anti era già presente in latino, e poi attestata in
antichi testi siciliani e toscani (in Giacomo da Lentini, ad esempio: «Anti
vorria morir di spata / ch'i' voi vedesse currucciusa», o in Guinizzelli:
«Né fe' amor anti che gentil core, Né gentil cor anti ch'amor, natura»),
con funzione avverbiale e significato di 'prima'; può trattarsi
dell'evoluzione dell'e protonica in i, propria del fiorentino (si pensi ai
tanti derivati con i prefissi de- e re- passati a di- e ri-), e, infine,
dell'attrazione dell'anti- derivato dal greco. Nonostante l'omofonia dei
due prefissi in alcuni derivati, non sembra tuttavia crearsi confusione
nella mente dei parlanti: la serie dei derivati con anti- spaziale, e più
raramente temporale qual è appunto il caso di antipasto, è molto limitata e
indica referenti concreti ben noti.»"
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