Roger
2020-02-26 13:31:55 UTC
Lungi da me l'intenzione di corregggere l'Altissimo Poeta.
Però la seconda terzina del XXXIII° e ultimo canto del Paradiso recita
così come ho scritto nell'oggetto.
Il soggetto della relativa è "che", non "tu", quindi sarebbe stato
più giusto scrivere "nobilitò" non "nobilitasti".
Si può dire che, in questo caso, vale la concordanza "a senso"?
Però io non direi mai:
"Io sono quello che ho rotto il vaso".
Perché lo considererei errore.
Ma forse Dante ha voluto che San Bernardo sottolineasse che a
nobilitare
l'umana natura era la persona a cui si rivolgeva col "tu" e non una
terza "colei".
Ho letto vari commentatori ma non ne ho trovato cenno.
Però la seconda terzina del XXXIII° e ultimo canto del Paradiso recita
così come ho scritto nell'oggetto.
Il soggetto della relativa è "che", non "tu", quindi sarebbe stato
più giusto scrivere "nobilitò" non "nobilitasti".
Si può dire che, in questo caso, vale la concordanza "a senso"?
Però io non direi mai:
"Io sono quello che ho rotto il vaso".
Perché lo considererei errore.
Ma forse Dante ha voluto che San Bernardo sottolineasse che a
nobilitare
l'umana natura era la persona a cui si rivolgeva col "tu" e non una
terza "colei".
Ho letto vari commentatori ma non ne ho trovato cenno.
--
Ciao,
Roger
--
Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede
Ciao,
Roger
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Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede