Discussione:
Andare in loop
(troppo vecchio per rispondere)
GCPillan
2005-12-27 18:47:04 UTC
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Ho appena usato questa espressione mettendola tra virgolette, perché
non so se è conosciuta e condivisa. Loop sul dizionario c'è e
significa anello, ciclo continuo.

In informatica si dice (o forse si diceva) "andare in loop" quando un
programma "si piantava" nel fare sempre le stesse cose, senza alcun
progresso. Apparentemente fermo. Ora va più di moda "hang-up" per
indicare che il programma si è "appeso" in attesa di qualcosa. Diciamo
che solitamente quando un qualcosa di elettronico si ferma sta in
realtà "looppando" intorno a qualche funzione che non restituisce
l'esito desiderato.

Ora, nel mio non certo originale desiderio di trovare una valida
espressione italiana equivalente, come potrei esprimere il concetto di
una persona che non riesce più a capire qualcosa, pure analizzandola
mille volte, perché non trova gli elementi consueti?

GCPillan
Lem Novantotto
2005-12-27 19:07:33 UTC
Permalink
Post by GCPillan
Ora, nel mio non certo originale desiderio di trovare una valida
espressione italiana equivalente, come potrei esprimere il concetto di
una persona che non riesce più a capire qualcosa, pure analizzandola
mille volte, perché non trova gli elementi consueti?
Usando il verbo /incartarsi, forse.
--
Bye, Lem
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Gnomo
2005-12-27 19:42:24 UTC
Permalink
"GCPillan" wrote
Ora, nel mio non certo originale desiderio di trovare una valida espressione
italiana equivalente, come potrei esprimere il concetto di una persona che
non riesce più a capire qualcosa, pure analizzandola mille volte, perché non
trova gli elementi consueti?

"Girare a vuoto"?

HTH

--
Gnomo
Drengot
2005-12-27 19:45:48 UTC
Permalink
"GCPillan" <***@email.com> ha scritto nel messaggio news:***@g47g2000cwa.googlegroups.com...
Ho appena usato questa espressione mettendola tra virgolette, perché
non so se è conosciuta e condivisa. Loop sul dizionario c'è e
significa anello, ciclo continuo.

[...]
Ora, nel mio non certo originale desiderio di trovare una valida
espressione italiana equivalente, come potrei esprimere il concetto di
una persona che non riesce più a capire qualcosa, pure analizzandola
mille volte, perché non trova gli elementi consueti?

GCPillan

"Si incarta" oppure "si imballa".

Drengot
dalloliogm
2005-12-27 21:14:56 UTC
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Post by GCPillan
che solitamente quando un qualcosa di elettronico si ferma sta in
realtà "looppando" intorno a qualche funzione che non restituisce
l'esito desiderato.
Questo è un po' sbagliato. Un programma va in loop quando chi lo ha
scritto ha ordinato al computer di ripetere una certa serie di operazioni,
senza prevedere correttamente le condizioni per uscire dal ciclo.
Quindi un programma in loop potrebbe continuare a restituire sempre il
risultato desiderato, ma senza terminare mai...


p.s. eheh voi italianisti mi spaventate un po', spero di non aver scritto
niente di grammaticalmente scorretto...
GCPillan
2005-12-27 22:21:01 UTC
Permalink
Post by dalloliogm
Post by GCPillan
che solitamente quando un qualcosa di elettronico si ferma sta in
realtà "looppando" intorno a qualche funzione che non restituisce
l'esito desiderato.
Questo è un po' sbagliato. Un programma va in loop quando chi lo ha
scritto ha ordinato al computer di ripetere una certa serie di operazioni,
senza prevedere correttamente le condizioni per uscire dal ciclo.
Quindi un programma in loop potrebbe continuare a restituire sempre il
risultato desiderato, ma senza terminare mai...
Dicevo "solitamente" e dicevo "intorno" [a una funzione].
Innanzitutto mi riferivo ad un problema, a qualcosa che non va, ad un
dispositivo che improvvisamente non dà più segni di vita. Che è
successo? Solitamente il micro sta eseguendo un ciclo più o meno lungo
infinite volte, un ciclo da cui non esce più: non perché il programma
sta dando all'infinito un risultato desiderato (che non desidera
nessuno) ma perché il risultato di una funzione non permette un'uscita
dal loop (voluto o meno che sia).

GCPillan
Xelloss
2005-12-27 21:45:22 UTC
Permalink
Post by GCPillan
Ora, nel mio non certo originale desiderio di trovare una valida
espressione italiana equivalente, come potrei esprimere il concetto di
una persona che non riesce più a capire qualcosa, pure analizzandola
mille volte, perché non trova gli elementi consueti?
L'espressione italiana equivalente è "andare in ciclo". Però non mi pare che
abbia il senso che vuoi darle tu.
--
Xelloss
Lilith
2005-12-27 21:48:11 UTC
Permalink
Post by Xelloss
L'espressione italiana equivalente è "andare in ciclo".
Tipo "avere le mestruazioni"?
GCPillan
2005-12-27 22:26:12 UTC
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Grazie per le risposte. Qualche commento...

Girare a vuoto non rende: indica "non trovare".
Incartarsi qui lo si usa per "avere un'incidente stradale"
Imballarsi non mi è noto, a me sembra "girare troppo veloce, senza
dare risultati".
Andare in ciclo... ha già notato qualcuno cosa richiama.

GCPillan
GCPillan
2005-12-27 22:42:17 UTC
Permalink
Post by GCPillan
Incartarsi qui lo si usa per "avere un'incidente stradale"
Ho fatto una piccola ricerca e ho visto che "incartarsi" lo si usa
anche e soprattutto per "impappinarsi", confondersi e non riuscire
magari in un'impresa facile, quando manca poco. Non è "andare in
loop", che significa non riuscire a risolvere una questione ripetendo
le stesse operazioni logiche.

Se mangio la mela più grande mi rimane quella piccola: però vorrei
offrire a Lucia quella più grande. Ma a Lucia piace di più questa
rossa, che però è quella più piccola. Se mangio la mela più grande
mi rimane quella piccola: però vorrei offrire a Lucia quella più
grande. Ma a Lucia piace di più questa rossa, che però è quella più
piccola. Se mangio la mela più grande mi rimane quella piccola: però
vorrei offrire a Lucia quella più grande. Ma a Lucia piace di più
questa rossa, che però è quella più piccola....

GCPillan
plettro
2005-12-28 01:04:22 UTC
Permalink
Post by GCPillan
Se mangio la mela più grande mi rimane quella piccola: però vorrei
offrire a Lucia quella più grande. Ma a Lucia piace di più questa
rossa, che però è quella più piccola. Se mangio la mela più grande
mi rimane quella piccola: però vorrei offrire a Lucia quella più
grande. Ma a Lucia piace di più questa rossa, che però è quella più
piccola. Se mangio la mela più grande mi rimane quella piccola: però
vorrei offrire a Lucia quella più grande. Ma a Lucia piace di più
questa rossa, che però è quella più piccola....
Mi sembra un disco "incantato"; nel dialetto veneto, infatti, esistono
due verbi pressoché adatti a spiegare questo inghippo e la sua
soluzione: "incantarse" e "descantarse", verbi che rimandano a qualcosa
di più concreto rispetto al senso usuale d'incanto e disicanto, ovvero
all'incantamento, all'incantesimo quasi ipnotico, a una formula
ripetitiva (volendo essere terra terra, il sentirsi rintronati).
Io considero il "loop" metaforico come un circolo vizioso... poi, si sa
che certi circoli virtuosi, a furia di coccolarli, diventano viziosi.
Lem Novantotto
2005-12-28 10:06:53 UTC
Permalink
Post by GCPillan
Ho fatto una piccola ricerca e ho visto che "incartarsi" lo si usa
anche e soprattutto per "impappinarsi", confondersi e non riuscire
magari in un'impresa facile, quando manca poco. Non è "andare in
loop", che significa non riuscire a risolvere una questione ripetendo
le stesse operazioni logiche.
Invece il suo significato originale, riferito al gioco delle carte, mi pare
proprio questo: ci s'incarta quando non si riesce più a proseguire, perché
colle carte che si hanno in mano non si può far nulla. In certi giochi si
attende che le mosse degli avversari o il pescare una nuova carta aprano
nuove possibilità; in altri, come in certi solitari, non c'è invece più
speranza: l'analisi della mossa successiva continuerebbe all'infinito
(esattamente come in un "loop"), se non si prendesse atto di dover smettere
di giocare (se non è stata programmata questa "uscita").

Noto anch'io che i dizionari, quando estendono il significato al di là del
gioco di carte, passano ad un generalissimo ed aspecifico "confondersi".
Ciononostante mantengo la mia opinione.


Anche /incantarsi mi sembra andare bene, benché sui dizionari io trovi
riferimenti solo all'immobilità, e non anche - come credo sarebbe giusto -
alla ossessiva ripetitività (tipica del recitare formule, se è per questo:
ed anche etimologicamente ci siamo).
--
Bye, Lem
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FB
2005-12-28 10:51:32 UTC
Permalink
Post by Lem Novantotto
Post by GCPillan
Ho fatto una piccola ricerca e ho visto che "incartarsi" lo si usa
anche e soprattutto per "impappinarsi", confondersi e non riuscire
magari in un'impresa facile, quando manca poco. Non è "andare in
loop", che significa non riuscire a risolvere una questione ripetendo
le stesse operazioni logiche.
Invece il suo significato originale, riferito al gioco delle carte, mi pare
proprio questo: ci s'incarta quando non si riesce più a proseguire, perché
colle carte che si hanno in mano non si può far nulla.
Concordo con l'innominabile. Quando t'incarti, è come se sbattessi contro
un muro, mentre un ciclo infinito prevede che si ripetano operazioni che
non portano a una fine: è come se, a Strasc in camisa (presente?), data
una combinazione di carte ai due partecipanti, non c'è modo di risolvere
la partita con una vittoria e una sconfitta (non so se sia possibile).


[...]


Ciao, FB
--
"Enjoying yourself, Elfine?"
"It's going to be such fun!"
"No, it's going to be amusing or diverting, not such fun, darling."
(Cold Comfort Farm, the film)
GCPillan
2005-12-29 18:26:29 UTC
Permalink
Voto per "andare in ciclo infinito" e quasi a pari merito per
"incantarsi" che ha però il difetto di far riferimento (nel nostro
caso) ad un difetto tecnico (il salto del solco) che oggi quasi nessuno
conosce più. Ritornando all'informatica, c'era il "ricorsivo senza
ritorno" ovvero quel tipo di ragionamento o calcolo che per essere
risolto abbisogna di un risultato prodotto proprio da quel ragionamento
o calcolo. Sono situazioni peggiori del loop infinito perché il
bisogno di memoria cresce linearmente ad ogni iterazione sino a dare
origine ad errore, magari dopo diversi minuti.

Grazie per l'etimo di "incartarsi" che andrebbe molto bene se non fosse
che induce a pensare all'immobilità anziché alla ripetizione senza
progresso.

GCPillan
Anacleto Mitraglia
2005-12-29 18:32:13 UTC
Permalink
Post by GCPillan
Voto per "andare in ciclo infinito" e quasi a pari merito per
"incantarsi" che ha però il difetto di far riferimento (nel nostro
caso) ad un difetto tecnico (il salto del solco) che oggi quasi
nessuno conosce più. Ritornando all'informatica, c'era il
"ricorsivo senza ritorno" ovvero quel tipo di ragionamento o
calcolo che per essere risolto abbisogna di un risultato prodotto
proprio da quel ragionamento o calcolo. Sono situazioni peggiori
del loop infinito perché il bisogno di memoria cresce linearmente
ad ogni iterazione sino a dare origine ad errore, magari dopo
diversi minuti.
GCPillan, osservo con soddisfazione che il tuo esprimerti si sta
Anacletizzando: mi fa piacere immaginare che tu stia in questi
messaggi provando il tuo "semplice e breve programmino in Basic" che
mi avevi promesso. E devo farti i miei complimenti perché sei riuscito
ad ottenere un risultato prossimo alla perfezione: il tuo eloquio è
diventato, nel breve volgere di pochi giorni, noioso, puntiglioso,
ridondante, reiterato, stucchevole, pesante e financo insopportabile.
W il programma anacletizzante!

P.
GCPillan
2005-12-29 19:05:15 UTC
Permalink
Post by Anacleto Mitraglia
Post by GCPillan
Voto per "andare in ciclo infinito" e quasi a pari merito per
"incantarsi" che ha però il difetto di far riferimento (nel nostro
caso) ad un difetto tecnico (il salto del solco) che oggi quasi
nessuno conosce più. Ritornando all'informatica, c'era il
"ricorsivo senza ritorno" ovvero quel tipo di ragionamento o
calcolo che per essere risolto abbisogna di un risultato prodotto
proprio da quel ragionamento o calcolo. Sono situazioni peggiori
del loop infinito perché il bisogno di memoria cresce linearmente
ad ogni iterazione sino a dare origine ad errore, magari dopo
diversi minuti.
GCPillan, osservo con soddisfazione che il tuo esprimerti si sta
O non hai capito cosa intendevo o fingi di non capirlo.
Non c'è nulla di artificioso né di sovrabbondante nel mio scritto.
Non saprei riassumerlo ulteriormente senza perderne parte del
contenuto.

Sul resto delle tue stupidaggini non perdo tempo a replicare.

GCPillan
Anacleto Mitraglia
2005-12-29 21:54:44 UTC
Permalink
Post by GCPillan
O non hai capito cosa intendevo o fingi di non capirlo.
Non c'è nulla di artificioso né di sovrabbondante nel mio scritto.
Non saprei riassumerlo ulteriormente senza perderne parte del
contenuto.
Sul resto delle tue stupidaggini non perdo tempo a replicare.
Scusa se ti ho offeso GCPillan, ma nel momento in cui ho
GCPillan
2005-12-30 22:49:54 UTC
Permalink
Post by Anacleto Mitraglia
Scusa se ti ho offeso GCPillan, ma nel momento in cui ho
Non mi hai offeso, mi hai annoiato.

Su questo tema ho letto molti interventi decisamente interessanti.
Tutti tranne i tuoi.

Epimeteo
2005-12-28 06:21:32 UTC
Permalink
Post by Lilith
Post by Xelloss
L'espressione italiana equivalente è "andare in ciclo".
Tipo "avere le mestruazioni"?
A me questo significato non sarebbe mai venuto in mente. Tutti sanno che
"andare in ciclo" vuol dire "andare in bicicletta", magari in ciclomotore o
in triciclo o, meglio ancora, in quel tipo antico di biciclo con la ruota
anteriore molto grande e quella posteriore molto piccola...

Ciao,
Epimeteo
--
"Passeggiando in bicicletta accanto a te,
pedalare senza fretta la domenica mattina,
fra i capelli una goccia di brina,
ma che faccia rossa da bambina,
mai un fumetto respirando,
mentre mi sto innamorando."
(cit. aliciclica)
Father McKenzie
2005-12-28 06:34:14 UTC
Permalink
Epimeteo, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Epimeteo
"andare in ciclo" vuol dire "andare in bicicletta", magari in ciclomotore
in triciclo o, meglio ancora, in quel tipo antico di biciclo con la ruota
anteriore molto grande e quella posteriore molto piccola...
O quello col motore a glucidi, il ciclo di Krebs
--
"Credo che ridere sia il vero segno della libertà."
(René Clair, 1898 -1981, regista francese.)
28/12/2005 7.34.12
Epimeteo
2005-12-28 06:55:23 UTC
Permalink
Post by Father McKenzie
Epimeteo, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Epimeteo
"andare in ciclo" vuol dire "andare in bicicletta", magari in ciclomotore
in triciclo o, meglio ancora, in quel tipo antico di biciclo con la ruota
anteriore molto grande e quella posteriore molto piccola...
O quello col motore a glucidi, il ciclo di Krebs
Padre, indirettamente quest'osservazione mi fa venire in mente che la
struttura ciclica del benzene fu intuita da Kekulé in sogno, attraverso
l'immagine di un serpente che si morde la coda.
E con l'immagine del serpente, come in un loop, torniamo a Lilith...

Epimeteo
--
"Sono splendida splendente
io mi amo finalmente
ho una pelle trasparente
come un uovo di serpente..."
(cit. ofiolatrica)
Father McKenzie
2005-12-28 07:02:43 UTC
Permalink
Epimeteo, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Epimeteo
struttura ciclica del benzene fu intuita da Kekulé in sogno, attraverso
l'immagine di un serpente che si morde la coda.
Sì: seduto al caminetto dopo una cena abbondante (forse erano le Feste)
sognò quella che da allora sarebbe stata ricordata come "formula di
Kekulè".
Ke kul'ebbe.
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
28/12/2005 8.01.16
Father McKenzie
2005-12-28 07:08:26 UTC
Permalink
Father McKenzie, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces
como las huellas de las gaviotas en las playas
Post by Father McKenzie
sognò quella che da allora sarebbe stata ricordata come "formula di
Kekulè".
rectius, quelle che sarebbero state ricordate come formule
la Risonanza, sai, è come il vento
che non ti spiega bene la struttura
però se pensi un po' senza paura
tu capirai com'è
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
28/12/2005 8.06.13
Epimeteo
2005-12-28 07:50:56 UTC
Permalink
Post by Father McKenzie
la Risonanza, sai, è come il vento
che non ti spiega bene la struttura
però se pensi un po' senza paura
tu capirai com'è
E che ci vuole, Padre?
Per capire che cos'è "un ibrido di risonanza" oscillante tra due posizioni,
in grado di rafforzare il legame che unisce le due componenti, basta pensare
a un Mastella o a un Casini...

Epimeteo
--
"Io c'entro."
(cit. centripeta)
Father McKenzie
2005-12-28 08:01:58 UTC
Permalink
Epimeteo, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Epimeteo
Per capire che cos'è "un ibrido di risonanza" oscillante tra due
posizioni,> in grado di rafforzare il legame che unisce le due componenti,
basta pensare> a un Mastella o a un Casini...

Questi credo siano orbitali pi greco antileganti, che spesso provocano
repulsione all'interno del proprio gruppo... il più noto è Follini
Un esempio di orbitale pi greco legante, del tipo "se mi attacco non mi
stacco più" (conosciuto come orbitale band aid) è Bondi, o Elio Vito
--
Poni, Signore, una custodia alla mia bocca,
sorveglia la porta delle mie labbra. (Ps. 140)
28/12/2005 9.01.55
Alessandro Astarita
2005-12-28 10:45:55 UTC
Permalink
Post by GCPillan
In informatica si dice (o forse si diceva) "andare in loop" quando un
programma "si piantava" nel fare sempre le stesse cose, senza alcun
progresso.
"Il programma è entrato in un ciclo infinito". Mi sembra che questa
espressione sia la traduzione più corretta.

Alex
Alessandro "Il Patriarca" Valli
2005-12-28 08:43:32 UTC
Permalink
Post by GCPillan
come potrei esprimere il concetto di
una persona che non riesce più a capire qualcosa, pure analizzandola
mille volte, perché non trova gli elementi consueti?
A me piace molto "andare in loop" anche per le persone, ma perché ho fatto
anch'io il programmatore. Altrimenti, prenderei un altro termine tecnico,
valido anch'esso, a mio avviso: "Andare in corto".
Ciao
Ale
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