Discussione:
Anvedi
(troppo vecchio per rispondere)
ADPUF
2012-10-29 22:52:00 UTC
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Spiegatemi questo modo di dire romano.

Grazie.
--
"Reprendi l'amico tuo in segreto e laldalo in paleso."
-- Leonardo da Vinci
Mad Prof
2012-10-29 22:58:59 UTC
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Post by ADPUF
Spiegatemi questo modo di dire romano.
Il significato è presto detto: "ma tu guarda!". Come sia venuto fuori
invece non lo so. Io punterei su una contrazione di "ma non vedi".
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Davide Pioggia
2012-10-30 19:35:30 UTC
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Post by Mad Prof
Il significato è presto detto: "ma tu guarda!". Come sia venuto fuori
invece non lo so. Io punterei su una contrazione di "ma non vedi".
Prima cadono le vocali nelle frasi in cui possono cadere:

ma tu n vedi questo...

Poi il nesso "n v", quando si trova all'inizio della frase, viene
risillabificato con una vocale proclitica non etimologica:

an vedi questo...

Nei dialetti settentrionali questo processo è frequentissimo, anche se non
tutti i parlanti ne sono consapevoli. Ci sono tuttavia alcune parole nella
quale la vocale proclitica non etimologica tende a fissarsi.
Ad esempio in piemontese si ha:

NEPOTEM > *nvod > anvod

Nei dialetti romagnoli si oscilla normalmente fra <nvod> e <anvod> a seconda
del contesto fonetico in cui è collocata la parola:

un anvod «un nipote»
e' mi nvod «(il) mio nipote»
--
Saluti.
D.
Antonio
2012-10-30 09:26:28 UTC
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Post by ADPUF
Spiegatemi questo modo di dire romano.
Potrebbe essere: "an vedi?". Cioe' una proposizione interrogativa che, come
in latino, e' preceduta dalla particella "an" .
*GB*
2012-10-30 09:54:50 UTC
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Post by Antonio
Potrebbe essere: "an vedi?". Cioe' una proposizione interrogativa
che, come in latino, e' preceduta dalla particella "an" .
Direttamente da "an" latino, non credo. Mi sembra più facile che sia:

Ah non vedi? > A' n' vedi? > Anvedi?

Poi potrebbe ben darsi che anche il latino "an" si fosse originato
nell'identico modo da "ah non" o "ah ne".

Bye,

*GB*
Antonio
2012-10-30 10:42:20 UTC
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Post by *GB*
Ah non vedi? > A' n' vedi? > Anvedi?
In sardo, la proposizione interrogativa e' sempre preceduta da "a" (non
"an"), e, spesso, i sardi la usano anche quando parlano in italiano (ad es.:
"A ne vuoi di vino?" ). Suona pero' piuttosto becero...
Bisognerebbe sentire ora i romani.
"Non" pero' a Roma si dice "nun". In toscano si trasforma in "un", e si
dice, ad esempio, " 'un vedi 'os'hai fatto?". Oppure si puo' presuppore che
a Roma la "n" di "an" sia eufonica, e allora la "a" sarebbe quasi come dici
tu, cioe' un'esclamazione.
Klaram
2012-10-30 10:59:56 UTC
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Post by Antonio
Post by *GB*
Ah non vedi? > A' n' vedi? > Anvedi?
In sardo, la proposizione interrogativa e' sempre preceduta da "a" (non
"A ne vuoi di vino?" ). Suona pero' piuttosto becero...
Bisognerebbe sentire ora i romani.
"Non" pero' a Roma si dice "nun". In toscano si trasforma in "un", e si dice,
ad esempio, " 'un vedi 'os'hai fatto?". Oppure si puo' presuppore che a Roma
la "n" di "an" sia eufonica, e allora la "a" sarebbe quasi come dici tu,
cioe' un'esclamazione.
Potrebbe anche derivare ad "ah, non vedi" (Bruschi 1981), ma io trovo
più convencente la tua teoria, cioè che la n sia eufonica, perché non
l'ho mai sentito come interrogativo.

Comunque sia, è un modo di dire recente e Pasolini lo scriveva
staccato "an vedi questi!".

k
*GB*
2012-10-30 11:05:05 UTC
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Post by Klaram
Potrebbe anche derivare ad "ah, non vedi" (Bruschi 1981),
Scusa, e io che avevo scritto?

@Antonio: Non ho scritto "nun" per maggior chiarezza verso i lettori
non romanescofoni, ma comunque quel "nun" non è altro che un "non"
con la O chiusa ad U, come spesso avviene nei dialetti settentrionali,
es. "Senatur" (Bossi).

Bye,

*GB*
Klaram
2012-10-30 11:44:02 UTC
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Post by *GB*
Post by Klaram
Potrebbe anche derivare ad "ah, non vedi" (Bruschi 1981),
Scusa, e io che avevo scritto?
Giusto, l'avevi già detto tu e in parte Mad Prof.

k
Mad Prof
2012-10-30 11:23:18 UTC
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Potrebbe anche derivare ad "ah, non vedi" (Bruschi 1981), ma io trovo più
convencente la tua teoria, cioè che la n sia eufonica, perché non l'ho
mai sentito come interrogativo.
Anvedi non è interrogativo, è una esclamazione che indica meraviglia,
sorpresa. E a Roma è molto comune che il "non" si riduca a una semplice n:

Oh, 'n te n'anna' che te devo di' 'na cosa.

(Ehi, non te ne andare che devo dirti una cosa.)
Comunque sia, è un modo di dire recente
Vero, nel Belli non ce n'è traccia.
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Klaram
2012-10-30 11:52:25 UTC
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Post by Mad Prof
Anvedi non è interrogativo, è una esclamazione che indica meraviglia,
Oh, 'n te n'anna' che te devo di' 'na cosa.
(Ehi, non te ne andare che devo dirti una cosa.)
Quindi, secondo te è certo che la n derivi da "non".

Devo dire che c'è una certa analogia con il ligure di confine "u 'n i
è" = non c'è, però qui la forma ha mantenuto la negazione come
nell'ultimo tuo esempio.

k
Mad Prof
2012-10-30 13:32:41 UTC
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Post by Klaram
Quindi, secondo te è certo che la n derivi da "non".
Sicuro al 100% no, perché se provo a renderlo in italiano non mi viene
da metterci il "non". Anche quella "a" all'inizio non so se davvero
viene da "ma", perché in tutti gli esempi che mi vengono in mente dove
si potrebbe usare "ma", questo resta tale.

Ma non ti vergogni? -> Ma 'n te vergogni?
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
Mad Prof
2012-10-30 12:47:24 UTC
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Post by Mad Prof
Anvedi non è interrogativo, è una esclamazione che indica meraviglia,
sorpresa.
Mi correggo parzialmente. La possiamo considerare una interrogativa, ma
retorica. Esiste tra l'altro anche ansenti, o forse meglio "a 'n senti",
quando quello che desta stupore o disappunto è qualcosa che è stato detto.
--
73 is the Chuck Norris of numbers.
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