Discussione:
Complemento interno
(troppo vecchio per rispondere)
FB
2004-05-06 13:23:56 UTC
Permalink
Ieri ho letto una scheda in cui si parlava del complemento oggetto interno,
che consente a un verbo tipicamente intransitivo di essere impiegato
transitivamente:

"Vivere una vita piacevole"

"Piangere lacrime di rabbia"

Mi par di capire che consista nell'esplicitare con un complemento ciò che è
già espresso dal verbo.
Per caso anche complementi diversi da quello diretto possono essere
interni? Per esempio in "arrossire di un rosso intenso", "di un rosso
intenso" è un complemento (di... quello che volete voi) interno?


Ciao, FB
Ara Zacis
2004-05-11 15:37:07 UTC
Permalink
On Thu, 06 May 2004 13:23:56 GMT, in it.cultura.linguistica.italiano,
Post by FB
Ieri ho letto una scheda in cui si parlava del complemento oggetto interno,
che consente a un verbo tipicamente intransitivo di essere impiegato
"Vivere una vita piacevole"
"Piangere lacrime di rabbia"
Mi par di capire che consista nell'esplicitare con un complemento ciò che è
già espresso dal verbo.
Questi si chiamano "oggetti cognitivi."

--Morire una morte favoloso

Come dici, sono argomenti impliciti che si può esplicitare.
Post by FB
Per caso anche complementi diversi da quello diretto possono essere
interni? Per esempio in "arrossire di un rosso intenso", "di un rosso
intenso" è un complemento (di... quello che volete voi) interno?
"To blush with an intense red." Non so. Forse.
"To blush an intense red," si.



FB (questo è lungo),

Ho sentito parlare degli argomenti interni, ma non dei complementi
interni. "Argomento" è una nozione semantica mentre "complemento" è
una sintattica. A volte, i complementi possono essere tralasciati, ma
gli argomenti interni sono locigamente necessari (anche se non sono
espliciti).


Un argomento interno è un argomento che si combina con un predicato
prima di qualsiasi altra frase ed è indispensabile al significato del
predicato. Un argomento esterno è uno che si combina col predicato
dopo gli argomenti interni (se ce ne sono) e che non è indispensabile
al significato.

e.g. "mettere" in "Gianna ha messo il libro sulla scrivania"

Qui "mettere" deve avere due argomenti interni: "il libro" e "sulla
scrivania." "Gianni ha messo" non ha senso né "Gianni ha messo il
libro" né "Gianni ha messo sulla scrivinia."

Invece, "Gianni" non è indispensabile. Il soggetto potrebbe essere
Luigi o Marco o Raffaella--non cambia molto e non cambia il
significato del predicato.


Allora, di solito, gli argomenti interni corrispondono ai complementi
oggetti, e l'argomento esterno al soggetto di una frase. Così è ovvio
che non tutti i verbi hanno gli argomenti interni. E per un italiano,
dovrebbe anche essere ovvio che non tutti i verbi hanno gli argomenti
esterni (quelli impersonali, "sembrare," altri verbi chiamati "raising
verbs"). Di solito i verbi intransitivi hanno solo un argomento
esterno, ma c'è una classe di verbi intransitivi che hanno gli
argomenti interni--si chiamano i verbi "unaccusative" o "ergative."
("Unaccusative" perché questi verbi non assegnano il caso accusativo.
"Ergative" perché in alcune lingue, si assegna il caso ergativo a
questi argomenti.)


--Unaccusativi--

Gli unaccusativi sono generalmente i verbi di moto o quelli che al
passato prendono "essere" come ausiliare: andare, venire, arrivare,
morire. . . .

Il soggetto superficiale di questi verbi è infatti l'argomento
interno, mosso dalla posizione complemento oggetto alla posizione
soggetto (come una struttura passiva).


Una prova di questa configurazione è che non si può passivizzare
questi verbi.

Un'altra prova viene dalla cliticizzazione di "ne."


"Ne" corrisponde solo ad un oggetto diretto.

a. Gianni passa tre settimane a Milano --> Gianni ne passa tre a
Milano.
b. Gianni rimane tre settimane a Milano --> *Gianni ne rimane tre a
Milano. ("tre settimane" non è un complemento ma un "aggiunto"
(adjunct))
c. Gianni ha visto tre studenti --> Gianni ne ha visti tre.
d. Gianni ha parlato a tre studenti --> *Gianni ne ha parlato a tre.

(soggetto postverbale)
e. Hanno telefonato tre studenti --> *Ne hanno telefonato tre.
f. Hanno dormito tre studenti --> *Ne hanno dormito tre.

--MA--
g. Sono venunti tre studenti --> Ne sono venuti tre.
h. Ne sono morti tre.

Con questi verbi, quando il soggetto è postverbale, è perché il
soggetto non è stato mosso.


Ti chiedo scusa di aver scritto così tanto. Spero che ti interessi.


-az
magica
2004-05-11 22:34:50 UTC
Permalink
Post by Ara Zacis
"Argomento" è una nozione semantica mentre "complemento" è
una sintattica.
Mah, non ne sono così sicuro.

Cioa.

Gian Carlo
Epimeteo
2004-05-12 05:18:43 UTC
Permalink
Cioa.
Carino, come insulto!

Epimeteo
magica
2004-05-12 18:51:21 UTC
Permalink
In <Tsioc.176781$***@news3.tin.it> "Epimeteo" <***@tin.it>
scrive...
Post by Epimeteo
Cioa.
Carino, come insulto!
Sob (anche questo non è un insulto: non ho scritto SOB). Un altro
lapsus digitale.

Ciao (stavolta sono stato attento).

Gian Carlo
Ara Zacis
2004-05-13 19:08:49 UTC
Permalink
On Wed, 12 May 2004 00:34:50 +0200, in
Ara Zacis scrive...
Post by Ara Zacis
"Argomento" è una nozione semantica mentre "complemento" è
una sintattica.
Mah, non ne sono così sicuro.
Cioa.
Gian Carlo
Hai ragione . . . fino a un certo punto.
Nella sintassi, "argomento" e "complemento" sono più o meno
intercambiabili. Ma nella semantica, no. Si parlano solo degli
argomenti. Non se ne frega della sintassi.

-az
FB
2004-05-13 20:21:02 UTC
Permalink
Post by Ara Zacis
Ti chiedo scusa di aver scritto così tanto. Spero che ti interessi.
Ti ringrazio, mi interessa molto. Rispondo domani perché vorrei dire
qualcosa d'intelligente.


Ciao, FB
--
L'importante è che risplenda tu, sola primadonna e immarcescibile leggenda
del tuo pianerottolo.

Lucangel
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