Il giorno Sun, 11 Feb 2024 17:26:32 +0100
Post by Roberto Deboni DMIsrIl "non sequitur" deriva dal fatto che una persona che sia o
meno temperante NON HA ALCUNA RELAZIONE con il fatto che la
persona sia buona o cattiva.
Lo pensavo anch'io, ma "la temperanza e' buona" non e' parte di un
discorso articolato, e' una affermazione finita in se', come chi
dicesse "Sgarbi e' uno stronzo".
Qui non si discute se la temperanza sia o meno buona, ma si discute se,
accettata in premessa la bonta' della temperanza, allora da questa
possiamo derivare la cattiveria dell'intemperanza.
Per come e' stata messa la frase, la mia risposta e' si' e ha ragione
Pino Mugo.
La frase "se la temperanza e' buona, allora l'intemperanza e' cattiva"
secondo me e' una tautologia. Se A->B, allora !A->!B. Le due
proposizioni dicono la stessa cosa, prima in positivo e poi in
negativo.
Addirittura Platone non la chiama nemmeno "intemperanza" ma
"l'opposto della temperanza" (forse perche' in greco non c'era la
parola adatta), quindi parliamo esplicitamente di due soggetti opposti:
A e !A.
I predicati associati a A e !A sono "buono" e "cattivo",
che classicamente sono opposti e indicano un valore positivo e uno
negativo.
A quel punto si puo' discutere se e' vero o no che la temperanza e'
sempre buona; ma accettata la premessa dogmatica "temperanza implica
buono" allora non si scappa, "non-temperanza implica non-buono".
Per contestare la conclusione bisogna semmai attaccare la premessa come
fai tu, il tuo e' un esempio di "nego maiorem".
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Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra noi, se ne allontana!