magica
2003-10-11 21:44:28 UTC
Ecco che cosa dice di perplimere il sito dell'Accademia della Crusca.
Gian Carlo
- - - -
Il verbo perplimere significa "essere perplesso" o "rendere
perplesso", ed è entrato nella nostra lingua in un passato recente, ma
con un percorso particolare che ne ha limitato lambito duso e che ne
ha pertanto impedito, almeno per ora, lingresso nei vocabolari di
lingua italiana (nei quali non è attualmente registrato).
Limpiego del verbo perplimere è dovuto alla prosa creativa del comico
Corrado Guzzanti, che lo ha lanciato nei primissimi anni Novanta,
nella trasmissione televisiva "Avanzi". La parola venne inserita in
uno dei dialoghi fra il personaggio Rokko Smitherson e Serena Dandini,
ed ebbe talmente successo che fu più volte riutilizzata nella
trasmissione, con ricchi esempi nella coniugazione (perplimere,
perplimo, perplimete, perplèi, perplime[re]) e nelle varianti
(perplerre).
Molte furono le parole inventate da Rokko Smitherson (regista romano
di "filmaggi de paura"), un personaggio che basava la sua comicità
satirica proprio sui giochi di parole e su neoconiazioni allusive
(sospensionismo, su astensionismo; antiproibizionale, su
antiproibizionista; sopravvolare, su sorvolare; cartone animale, su
cartone animato; psicoanale, su psicoanalista; ecc.). Fra le molte
innovazioni linguistiche perplimere attecchì più facilmente nella
lingua comune a causa della sua perfetta adeguatezza morfologica, che
tra laltro colma anche una lacuna lessicale della nostra lingua: il
verbo è infatti spontaneamente riconducibile dai parlanti italiani al
participio passato perplesso (sulla base di verbi come comprimere /
compresso; sopprimere / soppresso, ecc.); e del resto manca in
italiano un verbo che renda in modo sintetico lazione dellessere o
del rendere perplessi, per cui il neologismo si incunea perfettamente
nel nostro sistema linguistico.
Probabilmente per questa sua funzionalità nel coprire un vuoto
morfologico e semantico (che litaliano eredita dal latino), sulla
scia della trasmissione la parola ebbe una notevole e crescente
fortuna, seppure in contesti informali e per lo più in accezione
ironica; e, del resto, nonostante lorigine peculiare, perplimere ha
resistito a lungo nella nostra lingua, tanto che recentemente se ne è
persa anche la sfumatura ironica, come emerge dai quesiti e dalle
segnalazioni di neologismo giunti alla nostra redazione.
Effettuando una ricerca su Internet con i consueti motori di ricerca,
si rileva che la parola è comparsa in alcuni dizionari amatoriali, ed
è spesso presente nei messaggi di vari gruppi di discussione, tra
laltro con forti oscillazioni tra chi sostiene che il verbo non
esiste e chi invece ne dà per scontata lassimilazione nel repertorio
dellitaliano e lo usa per spiegare altri fenomeni linguistici. A
questo proposito, e per rispondere a chi ci domanda come si possa fare
entrare il verbo perplimere nei vocabolari, va ricordato che la
grammatica e la lessicografia registrano, raccolgono, spiegano e
inseriscono in un sistema organico fenomeni che hanno raggiunto una
certa rilevanza nella lingua: perplimere nasce certamente come parola
effimera, ma la sua tenace persistenza la rende linguisticamente
interessante; per cui non se ne può negare, come fanno alcuni,
lesistenza, ma se sia o meno destinata ad entrare nei vocabolari è
una riposta che può essere data soltanto dalla continuità e
dallampiezza della sua diffusione nei prossimi anni.
- - - -
Gian Carlo
- - - -
Il verbo perplimere significa "essere perplesso" o "rendere
perplesso", ed è entrato nella nostra lingua in un passato recente, ma
con un percorso particolare che ne ha limitato lambito duso e che ne
ha pertanto impedito, almeno per ora, lingresso nei vocabolari di
lingua italiana (nei quali non è attualmente registrato).
Limpiego del verbo perplimere è dovuto alla prosa creativa del comico
Corrado Guzzanti, che lo ha lanciato nei primissimi anni Novanta,
nella trasmissione televisiva "Avanzi". La parola venne inserita in
uno dei dialoghi fra il personaggio Rokko Smitherson e Serena Dandini,
ed ebbe talmente successo che fu più volte riutilizzata nella
trasmissione, con ricchi esempi nella coniugazione (perplimere,
perplimo, perplimete, perplèi, perplime[re]) e nelle varianti
(perplerre).
Molte furono le parole inventate da Rokko Smitherson (regista romano
di "filmaggi de paura"), un personaggio che basava la sua comicità
satirica proprio sui giochi di parole e su neoconiazioni allusive
(sospensionismo, su astensionismo; antiproibizionale, su
antiproibizionista; sopravvolare, su sorvolare; cartone animale, su
cartone animato; psicoanale, su psicoanalista; ecc.). Fra le molte
innovazioni linguistiche perplimere attecchì più facilmente nella
lingua comune a causa della sua perfetta adeguatezza morfologica, che
tra laltro colma anche una lacuna lessicale della nostra lingua: il
verbo è infatti spontaneamente riconducibile dai parlanti italiani al
participio passato perplesso (sulla base di verbi come comprimere /
compresso; sopprimere / soppresso, ecc.); e del resto manca in
italiano un verbo che renda in modo sintetico lazione dellessere o
del rendere perplessi, per cui il neologismo si incunea perfettamente
nel nostro sistema linguistico.
Probabilmente per questa sua funzionalità nel coprire un vuoto
morfologico e semantico (che litaliano eredita dal latino), sulla
scia della trasmissione la parola ebbe una notevole e crescente
fortuna, seppure in contesti informali e per lo più in accezione
ironica; e, del resto, nonostante lorigine peculiare, perplimere ha
resistito a lungo nella nostra lingua, tanto che recentemente se ne è
persa anche la sfumatura ironica, come emerge dai quesiti e dalle
segnalazioni di neologismo giunti alla nostra redazione.
Effettuando una ricerca su Internet con i consueti motori di ricerca,
si rileva che la parola è comparsa in alcuni dizionari amatoriali, ed
è spesso presente nei messaggi di vari gruppi di discussione, tra
laltro con forti oscillazioni tra chi sostiene che il verbo non
esiste e chi invece ne dà per scontata lassimilazione nel repertorio
dellitaliano e lo usa per spiegare altri fenomeni linguistici. A
questo proposito, e per rispondere a chi ci domanda come si possa fare
entrare il verbo perplimere nei vocabolari, va ricordato che la
grammatica e la lessicografia registrano, raccolgono, spiegano e
inseriscono in un sistema organico fenomeni che hanno raggiunto una
certa rilevanza nella lingua: perplimere nasce certamente come parola
effimera, ma la sua tenace persistenza la rende linguisticamente
interessante; per cui non se ne può negare, come fanno alcuni,
lesistenza, ma se sia o meno destinata ad entrare nei vocabolari è
una riposta che può essere data soltanto dalla continuità e
dallampiezza della sua diffusione nei prossimi anni.
- - - -