Post by Maurizio PistonePost by GinoPost by edevils"Forse è un segno vero della vita"
[...]
2.1 Chiarisci il primo verso della poesia.
Vuol dire che forse corrisponde a cosa reale (segno vero) quello che
immagina.
il segno è ciò che indica, non ciò che è indicato
"Segno che indica il vero", credo che intedesse Gino nella sintesi
"segno vero".
Post by Maurizio PistonePost by GinoPost by edevils2.2 Spiega l'espressione "Pietà della sera" (v.5).
Consolazione/regalo della sera.
"pietà" è da intendersi in senso religioso, si parte dalle "voci / sul
prato della chiesa" per finire nel solito panteismo della poesia del
'900.
Va bene, ma "Pietà della sera" funziona anche come semplice
personificazione. Visto che viene richiesta una "analisi del testo", io
partirei da questo, salvo poi inquadrare nel contesto dei temi cari alla
poesia dell'epoca.
Post by Maurizio PistonePost by GinoPost by edevils2.3 Qual è il significato dell'espressione "ombre / riaccese" (v.5-6)?
l tonalità calda della luce viene sottolineata come una presenza di
vita, vedi anche "il fuoco acceso della luna" (che poi De Crescenzo
trasformò nel tormentone della "Luna rossa").
Tutta la poesia è molto visiva, giocata anche sulla contrapposizione dei
colori accesi e dell'oscurità, sin dal titolo che riprende l'ultimo
verso, "ride la gazza, nera sugli aranci", e poi nelle "ombre riaccese
sopra l'erba così verde, bellissime nel fuoco della luna!", lo
spettacolo che la Sera ci concede.
Post by Maurizio PistonePost by GinoMa io rimango sempre dell'avviso che nella scuola superiore si fa tanta
letteratura (in alcuni casi ridotta a fuffa), e sempre poca
grammatica e sintassi
Il commento di un testo letterario presuppone una comprensione molto
precisa, anche a livello grammaticale-sintattico. Altrimenti, si finisce
nella solita minestrina "che bella questa poesia, veramente mi comunica
un'emozione... ". Sarebbero opportune delle domande più mirate su
questo.
Mi pare giusto.
Post by Maurizio PistoneE naturalmente anche l'analisi metrica: si parla di "scelte stilistiche"
in modo troppo generico. Qui la costruzione complessa dell'endecasillabo
è troppo evidente per non essere individuata come lo strumento
principale al quale il poeta ha affidato l'effetto complessivo del
testo.
In effetti non viene esplicitamente richiesta un'analisi della metrica.
Post by Maurizio PistoneIl titolo riprende l'ultimo verso: ed è appunto una "ripresa", ispirata
alla ballata medievale, che soprattutto il Pascoli aveva risuscitato,
con effetti di tutt'altra portata. Forse, un segno del "classicismo"
imperante in tutte le arti degli anni '30.
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La poesia è nell'ed. 1942 di Ed è subito sera, in una sezione chiamata
Nuove poesie (che trovo datate 1936-1942: ma non sono un quasimodologo).
Questo andrebbe sottolineato, per non confonderla con l'"ermetismo" del
troppo citato simil-haiku, su cui per primo Quasimodo costruì un
monumento a sé stesso.
Questo sito propone uno svolgimento secondo cui
"La poesia riassume due fasi della poesia di Quasimodo: quella ermetica,
riscontrabile attraverso le espressioni di sogno e incanto, che
riportano a paesaggi mitici e che ricordano un paradiso perduto. Ma,
analizzando più a fondo il contenuto, traspare anche una certa
malinconia, collegabile alle tematiche sociali della seconda fase della
poesia del poeta. Il componimento ha un linguaggio implicito e
indiretto, tipico della comunicazione ermetica. Il ricordo della
fanciullezza avviene attraverso la sintesi e l’analogia, che rimanda a
situazioni vissute. ..."
eccetera
http://www.fanpage.it/analisi-del-testo-svolta-quasimodo/