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Giovanni Semerano
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SuDo
2024-08-19 13:39:54 UTC
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Qualcuno conosce Giovanni Semerano il linguista che sosteneva che l'
indoeuropeo è una favola e che in realtà le nostre lingue derivano dal
accadico ? Se non sbaglio fu il primo a decifrare l' etrusco

NB: l' indoeuropeo sarebbe una favola perché non attestato da testi e
ricostruito attraverso regole di mutazione delle parole tra lingue
moderne.
Voce dalla Germania
2024-08-19 14:03:55 UTC
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Post by SuDo
Qualcuno conosce Giovanni Semerano il linguista che sosteneva che l'
indoeuropeo è una favola e che in realtà le nostre lingue derivano dal
accadico ? Se non sbaglio fu il primo a decifrare l' etrusco
NB: l' indoeuropeo sarebbe una favola perché non attestato da testi e
ricostruito attraverso regole di mutazione delle parole tra lingue
moderne.
Non lo conosco, ma mi permetto di notare che tutte le lingue moderne
(escluse quelle create a tavolino come l'esperanto) discendono da lingue
più antiche e basta andare indietro abbastanza tempo per trovare lingue
precedenti non attestate da testi.

Inoltre cito con leggere modifiche quello che scrissi qui oltre 10 anni
fa: "Chi vuole dimostrare che una teoria è sbagliata* deve spiegare i
fatti noti in modo più semplice di quello offerto da quella teoria.
Spero che saremo d'accordo sul fatto che si riscontrano evidenti
somiglianze lessicali e strutturali tra lingue geograficamente e
storicamente lontanissime e, al contrario, differenze fondamentali tra
lingue parlate oggi in zone confinanti.
L'ipotesi che l'indoeuropeo sia esistito spiega quelle somiglianze molto
meglio della presunta derivazione da una lingua semitica come
l'accadico, dato che le lingue semitiche hanno fonemi, un lessico e una
struttura verbale radicalmente diversi da quelli di tutte le lingue
attualmente parlate in Europa a eccezione del maltese, perfino di quelle
sicuramente non indoeuropee come basco e finlandese."

* P. es. la teoria dell'esistenza di una protolingua indoeuropea.
SuDo
2024-08-19 15:15:59 UTC
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Il giorno Mon, 19 Aug 2024 16:03:55 +0200
Post by Voce dalla Germania
Non lo conosco, ma mi permetto di notare che tutte le lingue moderne
(escluse quelle create a tavolino come l'esperanto) discendono da
lingue più antiche e basta andare indietro abbastanza tempo per
trovare lingue precedenti non attestate da testi.
ovvio.

Ma lui sosteneva che derivano dal accadico lingua semita franca
del bacino mediterraneo del terzo millennio avanti Cristo

Ha scritto diversi libri e pure un dizionario per mostrare come molte
parole delle lingue indoeurope secondo lui derivassero dal accadico.

Ovviamente è quello che sosteneva lui, io non ho competenze per
discriminare quanto avesse o meno ragione.
Sergio Gatti
2024-08-19 16:18:10 UTC
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Post by SuDo
Il giorno Mon, 19 Aug 2024 16:03:55 +0200
Post by Voce dalla Germania
Non lo conosco, ma mi permetto di notare che tutte le lingue moderne
(escluse quelle create a tavolino come l'esperanto) discendono da
lingue più antiche e basta andare indietro abbastanza tempo per
trovare lingue precedenti non attestate da testi.
ovvio.
Ma lui sosteneva che derivano dal accadico lingua semita franca
del bacino mediterraneo del terzo millennio avanti Cristo
E già qui non ci siamo, perché l'accadico lo parlavano in Mesopotamia,
forse in alcune zone ancora più a oriente e al massimo nella parte
asiatica della costa mediterranea. Quante tavolette in caratteri
cuneiformi sono state trovate finora negli scavi in Spagna, Italia e
Tunisia?
Post by SuDo
Ha scritto diversi libri e pure un dizionario per mostrare come molte
parole delle lingue indoeurope secondo lui derivassero dal accadico.
Ovviamente è quello che sosteneva lui, io non ho competenze per
discriminare quanto avesse o meno ragione.
Neanch'io, però la struttura e la grammatica di una lingua sono molto
più importanti di singole parole, anche se fossero molte. Se l'accadico,
come mi risulta che dicano tutti, era una lingua semitica, per
intenderci come l'arabo, allora è lontanissimo dalle lingue neolatine,
germaniche, slave e celtiche.
Giovanni Drogo
2024-08-19 16:01:53 UTC
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Qualcuno conosce Giovanni Semerano il linguista che sosteneva ...
Se ne era parlato qui su icli (o su icl) anni e anni fa ...

Da qualche parte devo avere un suo librino (non ricordo se lo avevo
preso per curiosita' o me lo aveva regalato un'amica avvertendo di
prenderlo con le molle). Mi pare faccia il paio con tale Franco Rendich
che invece sostiene che le lingue indoeuropee sono nate 10000 anni fa
oltre il circolo polare artico (ricevuto recentemente, incuriosito dal
titolo, da un lascito del padre dell'amica di cui sopra).

A me pare che basta prendere in mano tali libri per catalogare gli
autori nella categoria che gli inglesi chiamano "crackpot". Forse una
sottospecie di quelli che Eco nel Pendolo chiamava APS ... sospetto
infatti pubblichino a proprie spese.

A volte ricevo spam di crackpot fisico-cosmologici dalla Romania o dalla
Cina, quelli non spendono nemmeno.

Ricordo che il mio preside di liceo mi aveva regalato un libro di un
crackpot anonimo che si firmava Nikomede di Bitinia (che lo aveva
spedito a n scuole) ... per disfarsene elegantemente,

Se no xe mati no li volemo (ma anche no)
SuDo
2024-08-19 16:27:54 UTC
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Il giorno Mon, 19 Aug 2024 18:01:53 +0200
Post by Giovanni Drogo
Ricordo che il mio preside di liceo mi aveva regalato un libro di un
crackpot anonimo che si firmava Nikomede di Bitinia (che lo aveva
spedito a n scuole) ... per disfarsene elegantemente,
Giovanni Semerano è colui che ha decifrato l' etrusco ( lingua
semitica) traducendo per primo la Lamina di Pyrgi e la Tavola di
Cortona.

Allievo di Ettore Bignone, Giorgio Pasquali, Giuseppe Furlani, Giacomo
Devoto e Bruno Migliorini

Ed aveva una cattedra di Linguistica ( non ricordo dove)

Forse sbagliava sul accadico ma definirlo una specie di crackpot mi
sembra eccessivo
Dragonòt
2024-08-19 17:57:51 UTC
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Post by SuDo
Giovanni Semerano è colui che ha decifrato l' etrusco ( lingua
semitica) traducendo per primo la Lamina di Pyrgi e la Tavola di
Cortona.
Peccato che l'etrusco non sia una lingua semitica ;-)))
Bepe
SuDo
2024-08-19 18:44:48 UTC
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Il giorno Mon, 19 Aug 2024 19:57:51 +0200
Post by Dragonòt
Post by SuDo
Giovanni Semerano è colui che ha decifrato l' etrusco ( lingua
semitica) traducendo per primo la Lamina di Pyrgi e la Tavola di
Cortona.
Peccato che l'etrusco non sia una lingua semitica ;-)))
ok, cosa avrebbe tradotto Semerano allora ?
Si è inventato tutto di sana pianta ?
Dragonòt
2024-08-19 19:20:07 UTC
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Post by SuDo
Post by Dragonòt
Post by SuDo
Giovanni Semerano è colui che ha decifrato l' etrusco ( lingua
semitica) traducendo per primo la Lamina di Pyrgi e la Tavola di
Cortona.
Peccato che l'etrusco non sia una lingua semitica ;-)))
ok, cosa avrebbe tradotto Semerano allora ?
Si è inventato tutto di sana pianta ?
Tu l'hai detto (cit.) ;-)))
Bepe
Giovanni Drogo
2024-08-19 20:52:54 UTC
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Post by Giovanni Drogo
Ricordo che il mio preside di liceo mi aveva regalato un libro di un
crackpot anonimo che si firmava Nikomede di Bitinia (che lo aveva
spedito a n scuole) ... per disfarsene elegantemente,
definirlo una specie di crackpot mi sembra eccessivo
Mah ... se apro quel suo libretto o quello di Rendich vedo lunghe liste
di elucubrazioni lessicali. Non sono un linguista di professione ma il
modo come sono scritti quei testi ha un aspetto strano, che mi pare non
professionale. Come i crackpot cinesi e romeni xhe parlano di fisica o
cosmologia. Se leggo altri testi, pur diretti al pubblico generale, di
settori diversi dalla mia professione "mi paiono scientifici" (p.es. i
testi storici editi da Carocci o Salerno, o le cose di Luciano Canfora,
pur se spesso oscuri, o quanto meno con diversi in-jokes ... mom capiro'
gli in-jokes ma so riconoscerne uno).

E' vero che se uno esce dal suo settore puo' venire criticato da qeulli
degli altri settori (credo sia capitato a Luigi Luca Cavalli Sforza
scrivendo di lingue, ma a me pare proprio scientifico), anche nel
proprio settore si possono prendere cantonate (l'ausonio e l'esperio di
Fermi, ma questo non sminuisce Fermi di un epsilon), oppure avere testi
eterodosse (ma non darei mai del crackpot a Halton Arp, e tantomeno a
Milgrom e alla MOND) ...

... ma certe cose mi sembra si sentano a fiuto (ad avere un naso
addestrato?)
Dragonòt
2024-08-21 06:32:08 UTC
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Post by Giovanni Drogo
definirlo una specie di crackpot mi sembra eccessivo
Non sono un linguista di professione ma il
modo come sono scritti quei testi ha un aspetto strano, che mi pare non
professionale.
Senza contare che il curriculum di Semeraro è molto più prosaico di
quello che ci è stato raccontato.
1) insegnò per alcuni anni Greco e Latino al liceo classico
2) nel 1950 fu sopraintendente bibliografico per il Veneto Occidentale
3) nel 1955 per la Toscana
4) tenne un corso (uno) di latino medioevale all’Università di Firenze.

Bepe
SuDo
2024-08-21 08:32:08 UTC
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Il giorno Wed, 21 Aug 2024 08:32:08 +0200
Post by Dragonòt
Post by Giovanni Drogo
definirlo una specie di crackpot mi sembra eccessivo
Non sono un linguista di professione ma il
modo come sono scritti quei testi ha un aspetto strano, che mi pare
non professionale.
Senza contare che il curriculum di Semeraro è molto più prosaico di
quello che ci è stato raccontato.
1) insegnò per alcuni anni Greco e Latino al liceo classico
2) nel 1950 fu sopraintendente bibliografico per il Veneto Occidentale
3) nel 1955 per la Toscana
4) tenne un corso (uno) di latino medioevale all’Università di Firenze.
qualsiasi siano i sui titoli accademici richiedo:

ha tradotto per primo due testi etruschi le Lamine Pyrgi e
la Tavola Cortona.


Non conoscendo io l' etrusco e non potendo io valutare la traduzione
chiedo a voi esperti linguisti:

La traduzione è corretta o frutto della sua fantasia ?

sapete rispondere a questa domanda ?
Dragonòt
2024-08-21 16:00:36 UTC
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Post by SuDo
La traduzione è corretta o frutto della sua fantasia ?
Come appassionato di linguistica, definirei la traduzione di Semeraro
"inutile".
Una traduzione (da qualsiasi lingua) deve essere ripetibile, cioé deve
poter essere applicata a tutte le testimonianze di tale lingua.
Abbiamo qualche centinaio di iscrizioni etrusche, ma le traduzioni di
Semeraro non sono ripetibili, cioé non si possono usare per tradurre il
resto delle iscrizioni etrusche.
Per questo motivo definirei le traduzioni ed il metodo "inutili".
Bepe
Giovanni Drogo
2024-08-21 16:10:26 UTC
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Post by Dragonòt
Una traduzione (da qualsiasi lingua) deve essere ripetibile, cioé deve
poter essere applicata a tutte le testimonianze di tale lingua.
E da questo punto di vista p.es. il metodo seguito da Ventris o Chadwick
per la lineare B e' esemplare.

O si pensi ai geroglifici da Champollion in poi rispetto alle
elucubrazioni p.es. del padre Athanasius Kircher.

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