Post by Francesco S.Post by ADPUFPost by Francesco S.Probabilmente anche col romanesco il Poeta non imita, ma crea.
Crea una schifezza: paragulo.
Se è in un virgolettato non potrebbe riferirsi agli accenti grevi di chi
parla :-?
I suoi personaggi, tolti dalle borgate, arrivavano a Roma d'ogni parte.
Comprensibile allora che parlassero un romanesco approssimativo. A quale
libro vi riferite?
. Pasolini per me è bravo come cinematografare,
Post by Francesco S.Post by ADPUFPost by Francesco S.con la lingua scritta non ci coglie molto. Opinioni
personali, ovviamente.
Largamente condivise a mio sapere, e me ne dolgo :-(
Rammento che stavo leggendo Il Gattopardo, aprii distrattamente un libro di
PP e alle prime battute vi restai incollata fino alla fine, trascurando il
Tommasi di Lampedusa. Talmente diversi, i due scrittori, da non poter dire
che è questione di gusti. Direi piuttosto di affascinazione.
Credo di dover fare risalire proprio alla prosa di PP la mia teoria sulla
necessità di scrivere per gli "ingnoranti" (ignioranti :-?) intesi gli
odierni lettori che, anche se mediamente acculturati, non hanno più il tempo
materiale, nè la fantasia, per addattarsi ai fini dicitori. Un macroIMHO,
naturalmente!
ciao,
Zf
Post by Francesco S.Post by ADPUFLùnis
I.
Timp furlan! Na scussa umida
di sanbùc, na stela
nassuda nenfra il fun
dai fogolàrs, na sera
pluvisina - un pulvìn di fen.
tai ciavièj o in tal sen
di un frut ch'al ven
sudàt da la ciampagna
ta la sera rovana.
LUNEDÌ.
I.
Tempo friulano! Una scorza umida
di sambuco, una stella
nata in mezzo al fumo
dei focolari, in una sera
piovigginosa - un pulviscolo di fieno
nei capelli o nel petto
di un ragazzo, che viene
sudato dalla campagna
nella sera infuocata.
(da La meglio gioventù)
Mah. Condividi l'emozione? A me pare uno spot per l'olio extravergine.
Raffinato, non dico di no.
F.
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"Paghiamo metà dei poveri affinchè uccidano l'altra metà"
cit. Scorsese (Gangs of New York)