Riccardo Venturi
2005-10-01 21:31:58 UTC
I Primi Documenti dell'Italiano
L'Iscrizione della Catacomba di Commodilla
(1a parte)
______________________________________________________
1. In via delle Sette Chiese al numero 42, a Roma, a circa cinquecento
metri dalla basilica di San Paolo Fuori le mura, si trova l'ingresso
della Catacomba di Commodilla. Non è liberamente visitabile, a causa
dell'estrema delicatezza che un flusso di turisti metterebbe a
repentaglio; per entrarvi è necessario uno speciale permesso
rilasciato dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra
(telefono: 06/735824) con un preavviso di almeno sette giorni. Si
tratta di un complesso di straordinaria bellezza, che prende il nome
da un'ignota matrona cristiana vissuta forse nel II secolo; contiene
diverse pitture di epoca bizantina e, soprattutto, la cripta dei santi
martiri Felice e Adàutto (Adauctus), detta la "Basilichetta".
2. La "Basilichetta" della Catacomba di Commodilla è un autentico
gioiello, con le sue due fasce pittoriche che incorniciano un grande
affresco (datato con certezza tra il VI e il VII secolo) raffigurante
la Vergine in trono col Bambino, affiancata dai martiri Felice e
Adautto, dei quali la cripta custodiva le spoglie mortali. Ma sul lato
sinistro della più esterna delle fasce pittoriche si trova anche una
piccola e quasi illeggibile iscrizione graffita che rappresenta
senz'altro la più antica testimonianza della lingua parlata a Roma
nell'alto medioevo e, sebbene la sua essenza (latina o volgare) sia
-come vedremo meglio in seguito- assai disputata, probabilmente anche
una delle due testimonianze scritte in un volgare italiano più antiche
in assoluto.
3. La catacomba di Commodilla, le cui origini possono essere tra il II
e il III secolo, rimase per alcuni secoli adibita a cimitero; le
ultime notizie certe non sono più recenti della metà del IX secolo.
Papa Leone III (795-816) riparò il tetto della Basilichetta, nella
quale è stata ritrovata una moneta recante l'effigie di papa Gregorio
IV (827-844) sul recto e dell'imperatore Ludovico il Pio (814-840) sul
verso. Papa Leone IV (847-855) fece togliere dalle loro sepolture i
corpi dei due martiri, consegnandoli all'imperatrice Ermengarda,
moglie di Ludovico il Pio (morta nell'851), che li trasferì a Erstein,
in Alsazia. La traslazione delle reliquie fu dovuta con tutta
probabilità alle devastazioni che, al tempo di papa Sergio II
(844-847), furono condotte un po' dappertutto nel suburbio romano dai
Saraceni (nell'agosto dell'846 arrivarono a saccheggiare la stessa,
vicinissima basilica di San Paolo Fuori le mura). Con la metà del IX
secolo si arrestano le notizie sulla Catacomba di Commodilla; il luogo
cade in preda alla più totale desolazione ed all'abbandono, e vi dorme
il suo segreto sonno per oltre mille anni.
4. E' solo nel 1903, infatti, che la Catacomba di Commodilla viene
riscoperta per merito di un grande archeologo romano, Orazio Marucchi,
che è anche il primo essere umano a rimettere piede nella
"Basilichetta" accorgendosi immediatamente non solo dei suoi tesori,
ma anche della piccola e non chiara iscrizione. Nel 1904, in una sua
comunicazione al "Nuovo Bullettino [sic] di Archeologia Cristiana", ne
parla espressamente come di una "frase in volgare italiano, come a
cagion d'esempio le parole dipinte nella basilica sotterranea di San
Clemente". Da allora l'iscrizione della Catacomba di Commodilla entra
nel ristretto novero delle primissime attestazioni della lingua
volgare. E' disposta in una specie di quadrilatero su sei righe:
____________________________________________________________
N O N
D I C E
R E I L
L E S E
CR I T A
A BBOCE
____________________________________________________________
(1. continua)
--
*Riccardo Venturi* <***@katamail.com>
*Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen
So er an îr ufgestigen ist (Vogelweide & Wittgenstein)*
*CH-1700 Fribourg/Freiburg (Confoederatio Helvetica)
*0041 78 623 99 86 - Skype: Venturi6350
____________________________________________________
http://utenti.lycos.it/Guctrad/alamanno.html
http://utenti.lycos.it/Balladven/index.html
http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra
L'Iscrizione della Catacomba di Commodilla
(1a parte)
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1. In via delle Sette Chiese al numero 42, a Roma, a circa cinquecento
metri dalla basilica di San Paolo Fuori le mura, si trova l'ingresso
della Catacomba di Commodilla. Non è liberamente visitabile, a causa
dell'estrema delicatezza che un flusso di turisti metterebbe a
repentaglio; per entrarvi è necessario uno speciale permesso
rilasciato dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra
(telefono: 06/735824) con un preavviso di almeno sette giorni. Si
tratta di un complesso di straordinaria bellezza, che prende il nome
da un'ignota matrona cristiana vissuta forse nel II secolo; contiene
diverse pitture di epoca bizantina e, soprattutto, la cripta dei santi
martiri Felice e Adàutto (Adauctus), detta la "Basilichetta".
2. La "Basilichetta" della Catacomba di Commodilla è un autentico
gioiello, con le sue due fasce pittoriche che incorniciano un grande
affresco (datato con certezza tra il VI e il VII secolo) raffigurante
la Vergine in trono col Bambino, affiancata dai martiri Felice e
Adautto, dei quali la cripta custodiva le spoglie mortali. Ma sul lato
sinistro della più esterna delle fasce pittoriche si trova anche una
piccola e quasi illeggibile iscrizione graffita che rappresenta
senz'altro la più antica testimonianza della lingua parlata a Roma
nell'alto medioevo e, sebbene la sua essenza (latina o volgare) sia
-come vedremo meglio in seguito- assai disputata, probabilmente anche
una delle due testimonianze scritte in un volgare italiano più antiche
in assoluto.
3. La catacomba di Commodilla, le cui origini possono essere tra il II
e il III secolo, rimase per alcuni secoli adibita a cimitero; le
ultime notizie certe non sono più recenti della metà del IX secolo.
Papa Leone III (795-816) riparò il tetto della Basilichetta, nella
quale è stata ritrovata una moneta recante l'effigie di papa Gregorio
IV (827-844) sul recto e dell'imperatore Ludovico il Pio (814-840) sul
verso. Papa Leone IV (847-855) fece togliere dalle loro sepolture i
corpi dei due martiri, consegnandoli all'imperatrice Ermengarda,
moglie di Ludovico il Pio (morta nell'851), che li trasferì a Erstein,
in Alsazia. La traslazione delle reliquie fu dovuta con tutta
probabilità alle devastazioni che, al tempo di papa Sergio II
(844-847), furono condotte un po' dappertutto nel suburbio romano dai
Saraceni (nell'agosto dell'846 arrivarono a saccheggiare la stessa,
vicinissima basilica di San Paolo Fuori le mura). Con la metà del IX
secolo si arrestano le notizie sulla Catacomba di Commodilla; il luogo
cade in preda alla più totale desolazione ed all'abbandono, e vi dorme
il suo segreto sonno per oltre mille anni.
4. E' solo nel 1903, infatti, che la Catacomba di Commodilla viene
riscoperta per merito di un grande archeologo romano, Orazio Marucchi,
che è anche il primo essere umano a rimettere piede nella
"Basilichetta" accorgendosi immediatamente non solo dei suoi tesori,
ma anche della piccola e non chiara iscrizione. Nel 1904, in una sua
comunicazione al "Nuovo Bullettino [sic] di Archeologia Cristiana", ne
parla espressamente come di una "frase in volgare italiano, come a
cagion d'esempio le parole dipinte nella basilica sotterranea di San
Clemente". Da allora l'iscrizione della Catacomba di Commodilla entra
nel ristretto novero delle primissime attestazioni della lingua
volgare. E' disposta in una specie di quadrilatero su sei righe:
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N O N
D I C E
R E I L
L E S E
CR I T A
A BBOCE
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(1. continua)
--
*Riccardo Venturi* <***@katamail.com>
*Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen
So er an îr ufgestigen ist (Vogelweide & Wittgenstein)*
*CH-1700 Fribourg/Freiburg (Confoederatio Helvetica)
*0041 78 623 99 86 - Skype: Venturi6350
____________________________________________________
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http://utenti.lycos.it/Balladven/index.html
http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra