Discussione:
Ago, ùcia, vugghia.
(troppo vecchio per rispondere)
Sergio Michele
2008-11-13 22:20:04 UTC
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Ho saputo adesso che l'ago in bresciano si chiama ùcia (e dalle tue parti,
Magica?). In siciliano si chiama (v)ugghia (e dalle tue parti, Father?).
Mi viene da pensare che le due parole abbiano un'origine comune: è
possibile?

Ciao.

Sergio.
ADPUF
2008-11-14 00:42:28 UTC
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Post by Sergio Michele
Ho saputo adesso che l'ago in bresciano si chiama ùcia (e
dalle tue parti, Magica?).
In siciliano si chiama (v)ugghia (e dalle tue parti, Father?).
Mi viene da pensare che le due parole abbiano un'origine
comune: è possibile?
Friulano: gusièle.
(da aguglia, credo: /acucula/ -> aguglia -> guglia -> ???)

Il cûl de gusiele = la cruna dell'ago.
--
"Omnia tempus habent, rerum sub iudice in manis advocatis
excepta."
-- ADPUF
nessuno
2008-11-14 00:49:14 UTC
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Post by ADPUF
Post by Sergio Michele
Ho saputo adesso che l'ago in bresciano si chiama ùcia (e
dalle tue parti, Magica?).
In siciliano si chiama (v)ugghia (e dalle tue parti, Father?).
Mi viene da pensare che le due parole abbiano un'origine
comune: è possibile?
Friulano: gusièle.
(da aguglia, credo: /acucula/ -> aguglia -> guglia -> ???)
Il cûl de gusiele = la cruna dell'ago.
In milanese gugia (pron. gügia), stessa origine.
Sergio Michele
2008-11-14 01:39:58 UTC
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Post by nessuno
Post by ADPUF
Friulano: gusièle.
(da aguglia, credo: /acucula/ -> aguglia -> guglia -> ???)
Il cûl de gusiele = la cruna dell'ago.
In milanese gugia (pron. gügia), stessa origine.
Francese: aiguille. Spagnolo: aguja. Portoghese: agulha.
"Acus" si è evoluto dappertutto nello stesso modo tranne che in Toscana.

Ciao.

Sergio.
FatherMcKenzie
2008-11-14 05:24:49 UTC
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Post by Sergio Michele
"Acus" si è evoluto dappertutto nello stesso modo tranne che in Toscana.
Nel cosentino si dice "acu", ed è femminile.
--
Allà kaì eàn hemeîs è ággelos ex ouranoû euaggelízetai [humîn] par'hò
eueggelisámetha humîn, anáthema esto. Hos proeirékamen, kaì árti pálin
légo, eí tis humâs euaggelízetai par'hò parelábete, anáthema esto.
(Gal.1,8-9)
Karla
2008-11-14 12:23:02 UTC
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Post by FatherMcKenzie
Post by Sergio Michele
"Acus" si è evoluto dappertutto nello stesso modo tranne che in Toscana.
Nel cosentino si dice "acu", ed è femminile.
Da acus. Nell'italiano antico e nei dial. centro meridionali troviamo
anche "aco", aca, agora; quest'ultimo fu usato dagli autori toscani fino
al Settecento e in alcune zone romagnole diventò ègur.

k
ADPUF
2008-11-15 00:26:12 UTC
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Post by Karla
Post by FatherMcKenzie
Post by Sergio Michele
"Acus" si è evoluto dappertutto nello stesso modo tranne che in Toscana.
Nel cosentino si dice "acu", ed è femminile.
Da acus. Nell'italiano antico e nei dial. centro meridionali
troviamo anche "aco", aca, agora; quest'ultimo fu usato
dagli autori toscani fino al Settecento e in alcune zone
romagnole diventò ègur.
Infatti il contenitore degli aghi si chiama "agoraio".
--
"People sometimes ask me if it is a sin in the Church of Emacs
to use vi. Using a free version of vi is not a sin; it is a
penance. So happy hacking."
-- Richard Stallman
Epimeteo
2008-11-14 07:37:30 UTC
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Post by Sergio Michele
Post by nessuno
In milanese gugia (pron. gügia), stessa origine.
Francese: aiguille. Spagnolo: aguja. Portoghese: agulha.
"Acus" si è evoluto dappertutto nello stesso modo tranne che in Toscana.
Mi pare che anche in Sardegna si dica "acu" o "agu", anche se esiste
"agugia".
Non so però quali siano le forme più diffuse nelle varie zone della
Sardegna.

Ciao.
Epimeteo
---
"... domenica ti porterò sull'ago,
vedrai sarà più dolce dirsi 'ti amo',
faremo un giro in barca,
possiamo anche pescare
e fingere di essere sul mare..."
(cit. acustre)
Cingar
2008-11-14 10:03:48 UTC
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Post by Sergio Michele
Post by nessuno
Post by ADPUF
Friulano: gusièle.
(da aguglia, credo: /acucula/ -> aguglia -> guglia -> ???)
Il cûl de gusiele = la cruna dell'ago.
In milanese gugia (pron. gügia), stessa origine.
Francese: aiguille. Spagnolo: aguja. Portoghese: agulha.
"Acus" si è evoluto dappertutto nello stesso modo tranne che in Toscana.
Le parole che citi non vengono da "acus" ma dal suo diminutivo
"acucula", che esiste anche in toscano (= italiano):

http://www.demauroparavia.it/cerca?stringa=aguglia
http://www.demauroparavia.it/cerca?stringa=guglia

--
Cingar
ADPUF
2008-11-18 23:59:35 UTC
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Post by Sergio Michele
Post by nessuno
Post by ADPUF
Friulano: gusièle.
(da aguglia, credo: /acucula/ -> aguglia -> guglia -> ???)
Il cûl de gusiele = la cruna dell'ago.
In milanese gugia (pron. gügia), stessa origine.
Francese: aiguille. Spagnolo: aguja. Portoghese: agulha.
"Acus" si è evoluto dappertutto nello stesso modo tranne che
in Toscana.
Eh, ma loro sono Etrusci.
--
"L'ozio è il segreto della perfezione e il fine della perfezione
è la giovinezza."
-- Oscar Wilde (1854-1900).
Giovanni Drogo
2008-11-14 08:57:31 UTC
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Post by Sergio Michele
Ho saputo adesso che l'ago in bresciano si chiama ùcia
Non so il bresciano ma per quello che posso sentire di bergamasco
(sempre lombardo orientale) da mia madre direi 'ugia (il senso di
quell'apostrofo lo spiego dopo). In milanese e' "gugia".

Nel bergamasco capita che una consonante, presente nel lombardo
occidentale (milanese) ed eventualmente in italiano, cada, o meglio al
mio orecchio viene sostituita da un suono indistinto (e' questo quello
che chiamano il glottal stop ?) ... che tendo a indicare con un
apostrofo. Mi pare piu' frequente per la "v" che per la "g" o "k".

Cfr. lo scioglilingua :

'è a 'ed i à'i 'ì'e (ViEni A VEDere le ApI VIVE)

Oppure nel fatto che il "vì" (vino) quando versato in un bicchiere
diventa "un bicer de 'ì"
Post by Sergio Michele
Mi viene da pensare che le due parole abbiano un'origine comune: è
possibile?
"gugia" e' chiaramente associato all'italiano "aguglia" (cfr. una
"gugliata" di filo), che e' chiaramente un diminutivo di ago / acus,
come gia' citato da altri
--
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Cingar
2008-11-14 10:22:15 UTC
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[...] In milanese e' "gugia".
No, è "agügia". Il singolare può ingannare ("la gügia", "l'agügia":
stesso suono), ma il plurale e i derivati non lasciano dubbi: si dice
"i agücc" e non "*i gücc", "l'agügée" e non "*el gügée".

Fra parentesi, il termine "agügée" = "fabbricante di aghi" è ben noto
dalle mie parti (Concorezzo, in Brianza) perché fino un secolo fa qui
quasi tutti facevano quel mestiere.
Nel bergamasco capita che una consonante, presente nel lombardo
occidentale (milanese) ed eventualmente in italiano, cada, o meglio al
mio orecchio viene sostituita da un suono indistinto [...]
Oppure nel fatto che il "vì" (vino) quando versato in un bicchiere
diventa "un bicer de 'ì"
Non conosco granché il bergamasco, ma anche in milanese (o almeno
nella sua variante brianzola) la "v-" iniziale tende a scomparire
spesso: per esempio "vardà" (guardare) si pronuncia quasi sempre
"ardà".

Poi ci sono anche casi opposti, dovuti probabilmente a
ipercorrettismo, di inserimento di una "v-" iniziale dove
etimologicamente non dovrebbe esserci, come nei numeri "vün" (1),
"vòtt" (8) e "vutanta" (80).

--
Cingar
nessuno
2008-11-14 10:46:56 UTC
Permalink
Post by Cingar
[...] In milanese e' "gugia".
stesso suono), ma il plurale e i derivati non lasciano dubbi: si dice
"i agücc" e non "*i gücc", "l'agügée" e non "*el gügée".
Secondo i dizionari di milanese che ho (un piccolo Vallardi cartaceo e
quello in rete di melegnano.it e di scienafregia.it) è gugia (scritto
anche guggia), naturalmente pronunciato con la u "lombarda", e il
plurale è "i gugg" (vess in sui gugg: stare sulle spine). Guggin (plur.
guggitt) vuol dire spillo.
Fra l'altro... :-) proprio a Concorezzo organizzano un premio
http://www.concorezzo.org/Pagina.aspx?p=51 chiamato Gugia d'ora...
Cingar
2008-11-14 11:09:58 UTC
Permalink
Post by nessuno
[...]
Secondo i dizionari di milanese che ho (un piccolo Vallardi cartaceo e
quello in rete di melegnano.it e di scienafregia.it) è gugia (scritto
anche guggia), naturalmente pronunciato con la u "lombarda", e il
plurale è "i gugg" (vess in sui gugg: stare sulle spine). Guggin (plur.
guggitt) vuol dire spillo.
Fra l'altro... :-) proprio a Concorezzo organizzano un premio http://www.concorezzo.org/Pagina.aspx?p=51chiamato Gugia d'ora...
Mah, i legaioli di Concorezzo.org non mi sembrano granché come
fonte... Ma se affermano la stessa cosa anche il tuo dizionario e
Melegnano.net, mi rassegno, sarà così.

--
Cingar
Giovanni Drogo
2008-11-14 14:06:34 UTC
Permalink
Post by Cingar
stesso suono), ma il plurale e i derivati non lasciano dubbi: si dice
"i agücc" e non "*i gücc", "l'agügée" e non "*el gügée".
Io da mio padre e mia madre ho sempre sentito i gügg
Post by Cingar
Fra parentesi, il termine "agügée" = "fabbricante di aghi" è ben noto
credo di averlo visto solo italianizzato in antiche mappe
--
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ADPUF
2008-11-15 00:38:27 UTC
Permalink
Post by Cingar
Fra parentesi, il termine "agügée" = "fabbricante di aghi" è
ben noto dalle mie parti (Concorezzo, in Brianza) perché fino
un secolo fa qui quasi tutti facevano quel mestiere.
Poi sono arrivati i cinesi...
Post by Cingar
Post by Giovanni Drogo
Nel bergamasco capita che una consonante, presente nel
lombardo occidentale (milanese) ed eventualmente in italiano,
cada, o meglio al mio orecchio viene sostituita da un suono
indistinto [...] Oppure nel fatto che il "vì" (vino) quando
versato in un bicchiere diventa "un bicer de 'ì"
Non conosco granché il bergamasco, ma anche in milanese (o
almeno nella sua variante brianzola) la "v-" iniziale tende a
scomparire spesso: per esempio "vardà" (guardare) si pronuncia
quasi sempre "ardà".
Poi ci sono anche casi opposti, dovuti probabilmente a
ipercorrettismo, di inserimento di una "v-" iniziale dove
etimologicamente non dovrebbe esserci, come nei numeri "vün"
(1), "vòtt" (8) e "vutanta" (80).
Anche in friulano otto=vòt.


- Mr. Céline, quanti modi ci sono di fare letteratura?
- Ci sono due modi di fare letteratura...
Fare letteratura e... fare spilli per inculare le mosche.»
--
"Queequeg was a native of Rokovoko, an island far away to the
West and South. It is not down in any map; true places never
are."
Herman Melville, Moby Dick.
Karla
2008-11-15 12:43:16 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Cingar
Fra parentesi, il termine "agügée" = "fabbricante di aghi" è
ben noto dalle mie parti (Concorezzo, in Brianza) perché fino
un secolo fa qui quasi tutti facevano quel mestiere.
Poi sono arrivati i cinesi...
Ho conosciuto un ragazzo il cui padre aveva una fabbrica di spilli nel
bergamasco. Il grosso della produzione era costituito da quelli per
confezionare le camicie.

Il protettore degli agugée era san Cirillo? :-)

k
Post by ADPUF
- Mr. Céline, quanti modi ci sono di fare letteratura?
- Ci sono due modi di fare letteratura...
Fare letteratura e... fare spilli per inculare le mosche.»
Enrico Gregorio
2008-11-15 13:20:51 UTC
Permalink
Post by Karla
Post by ADPUF
Post by Cingar
Fra parentesi, il termine "agügée" = "fabbricante di aghi" è
ben noto dalle mie parti (Concorezzo, in Brianza) perché fino
un secolo fa qui quasi tutti facevano quel mestiere.
Poi sono arrivati i cinesi...
Ho conosciuto un ragazzo il cui padre aveva una fabbrica di spilli nel
bergamasco. Il grosso della produzione era costituito da quelli per
confezionare le camicie.
Il protettore degli agugée era san Cirillo? :-)
Quanti sono quelli che si ricordano di questa cosa? :-)

Ciao
Enrico
Maurizio Pistone
2008-11-15 13:46:49 UTC
Permalink
Post by Enrico Gregorio
Post by Karla
Il protettore degli agugée era san Cirillo? :-)
Quanti sono quelli che si ricordano di questa cosa? :-)
io!
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Maurizio Pistone
2008-11-15 13:47:24 UTC
Permalink
Post by Enrico Gregorio
Post by Karla
Il protettore degli agugée era san Cirillo? :-)
Quanti sono quelli che si ricordano di questa cosa? :-)
io!
anche Sant'Isidoro!
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
ADPUF
2008-11-15 23:38:37 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by Enrico Gregorio
Post by Karla
Il protettore degli agugée era san Cirillo? :-)
Quanti sono quelli che si ricordano di questa cosa? :-)
io!
anche Sant'Isidoro!
Spiegare, prego, che mi sento ignorante e frustrato (sale
dell'acido frustrico).
--
"I like pigs. Dogs look up to us. Cats look down on us. Pigs
treat us as equals."
-- Winston Churchill
Enrico Gregorio
2008-11-15 23:46:57 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Post by Maurizio Pistone
Post by Enrico Gregorio
Post by Karla
Il protettore degli agugée era san Cirillo? :-)
Quanti sono quelli che si ricordano di questa cosa? :-)
io!
anche Sant'Isidoro!
Spiegare, prego, che mi sento ignorante e frustrato (sale
dell'acido frustrico).
S. Cirillo *** *** ***** fatto a spillo ...
S. Isidoro *** *** ***** tutto d'oro ...

Eccetera.

Ciao
Enrico
Maurizio Pistone
2008-11-16 09:19:38 UTC
Permalink
Post by Enrico Gregorio
S. Cirillo *** *** ***** fatto a spillo ...
inculava i microbi
Post by Enrico Gregorio
S. Isidoro *** *** ***** tutto d'oro ...
svalutava il dollaro
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Frank Rusq Allah
2008-11-16 22:24:12 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by Enrico Gregorio
S. Cirillo *** *** ***** fatto a spillo ...
inculava i microbi
Post by Enrico Gregorio
S. Isidoro *** *** ***** tutto d'oro ...
svalutava il dollaro
Sant'Ilario, con le palle sul binario, deragliava i treni.

Per tornare IT, notare l'uso transitivo di deragliare.
--
Ciao
Frank
Epimeteo
2008-11-17 06:56:31 UTC
Permalink
Post by Frank Rusq Allah
Post by Maurizio Pistone
Post by Enrico Gregorio
S. Cirillo *** *** ***** fatto a spillo ...
inculava i microbi
Post by Enrico Gregorio
S. Isidoro *** *** ***** tutto d'oro ...
svalutava il dollaro
Sant'Ilario, con le palle sul binario, deragliava i treni.
E sant'Eusebio che faceva?
"Per mäncänzä di rimä non fäcevä niente, cribio?"

Volendo, avrebbe potuto fare un po' di "debio" o praticare il "trebio" nei
terreni del convento...
Post by Frank Rusq Allah
Per tornare IT, notare l'uso transitivo di deragliare.
Sì, certo.
Comunque sempre meglio che ragliare una brutta predica o una noiosa
giaculatoria.

Ciao.
Epimeteo
---
"...viva Sant'Eusebio,
salvatore dell'anima mia,
viva Sant'Eusebio,
salvatore del mio cuor..."

(cit. sacrosanta)
FatherMcKenzie
2008-11-17 17:13:55 UTC
Permalink
Post by Epimeteo
E sant'Eusebio che faceva?
"Per mäncänzä di rimä non fäcevä niente, cribio?"
Niente. Ma S.Eusebion, che non esiste, avrebbe potuto farsi un tubetto
di Cebion:
http://www.farmaplanet.it/paradetails.asp?CProdotto=A249418
--
Allà kaì eàn hemeîs è ággelos ex ouranoû euaggelízetai [humîn] par'hò
eueggelisámetha humîn, anáthema esto. Hos proeirékamen, kaì árti pálin
légo, eí tis humâs euaggelízetai par'hò parelábete, anáthema esto.
(Gal.1,8-9)
Roger
2008-11-14 11:33:57 UTC
Permalink
[...]
Com'è che si è perso l'oggetto?

Roger
Giovanni Drogo
2008-11-14 14:07:06 UTC
Permalink
Post by Roger
Com'è che si è perso l'oggetto?
sara' finito in un pagliaio
--
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avoid unwanted spam. Any mail returning to this address will be rejected.
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Epimeteo
2008-11-14 17:54:32 UTC
Permalink
Post by Giovanni Drogo
Post by Roger
Com'è che si è perso l'oggetto?
sara' finito in un pagliaio
Era un agoaspirato o serviva per la brachiterapia?
Conteneva iridio-192? iodio-125? palladio-103?

In questo caso ritrovarlo è un gioco da ragazzi...

Ciao.
Epimeteo
---
"... dài, prendi a calci la mia noia,
che a te da fuori sembra gioia...
Dài, pecora, ch'è il tuo momento,
fa' presto se non cambia il vento...
Lui passerà per la cruna di un ago
alla faccia tua e del mondo,
e lui passera per la cruna di un ago..."
(cit. of ten years ago)
Maurizio Pistone
2008-11-14 09:36:12 UTC
Permalink
piem gùcia

il gucin è lo spillo
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Karla
2008-11-14 12:17:19 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
piem gùcia
il gucin è lo spillo
[gücia] nalla koiné, ma localmente anche [üia].

k
Roger
2008-11-14 12:49:08 UTC
Permalink
Post by Karla
Post by Maurizio Pistone
piem gùcia
il gucin è lo spillo
[gücia] nalla koiné, ma localmente anche [üia].
Ma gücia non significa ago?
Lo deduco dal fatto che da noi ago si dice ügia
Post by Karla
k
Roger
--
FAQ di ICLIt:
http://www.mauriziopistone.it/linguaitaliana.html

"Poveretto colui che per vedere le stelle ha bisogno di una botta in testa."
(Stanislaw J. Lec)
Roger
2008-11-14 12:53:02 UTC
Permalink
Post by Roger
Post by Karla
Post by Maurizio Pistone
piem gùcia
il gucin è lo spillo
[gücia] nalla koiné, ma localmente anche [üia].
Ma gücia non significa ago?
Credo di aver interpretato male la frase di Karla.
Pensavo si riferisse allo spillo, mentre mi accorgo che
si riferiva senz'altro all'ago.
Post by Roger
Lo deduco dal fatto che da noi ago si dice ügia
Spillo, da noi, si dice spinghin
Post by Roger
Post by Karla
k
Roger
Karla
2008-11-14 19:04:50 UTC
Permalink
Post by Roger
Post by Roger
Post by Karla
Post by Maurizio Pistone
piem gùcia
il gucin è lo spillo
[gücia] nalla koiné, ma localmente anche [üia].
Ma gücia non significa ago?
Credo di aver interpretato male la frase di Karla.
Pensavo si riferisse allo spillo, mentre mi accorgo che
si riferiva senz'altro all'ago.
Post by Roger
Lo deduco dal fatto che da noi ago si dice ügia
Spillo, da noi, si dice spinghin
Si riferiva all'ago, sono stata poco chiara. :-)

Spillo da noi si dice [gücin] o anche spilin.

k
magica
2008-11-30 00:30:52 UTC
Permalink
Post by Sergio Michele
Ho saputo adesso che l'ago in bresciano si chiama ùcia (e dalle tue parti,
Magica?).
Dalle mei parti si chiama gógia (dallo spagnolo aguja, suppongo).
Post by Sergio Michele
In siciliano si chiama (v)ugghia (e dalle tue parti, Father?).
Mi viene da pensare che le due parole abbiano un'origine comune: è
possibile?
Direi prorpio di sì.

Ciao.

Gian Carlo

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